lunedì 18 aprile 2016

Spirale del Silenzio: Perché la maggioranza ha sempre ragione


Sapere che tutti fanno una certa cosa è fonte di sicurezza per ognuno di noi. E per sapere parlo di quella sensazione che ci fa sentire dentro che le cose stanno esattamente così.

Ma perché succede?

Ce ne rendiamo conto raramente, ma è un effetto presente nella nostra vita ogni giorno. É così difficile uscirne, perché ci sembra davvero cosi potente la forza della maggioranza. Ci sembra schiacciante.

E di fatto lo è. Ecco perché.

Il motivo è da attribuire ad un effetto che Noelle-Neumann chiamò "Spirale del Silenzio". É una teoria elaborata da Noelle-Neumann, negli anni Settanta, in cui i Media (TV in primis) hanno un'effetto di persuasione sull'opinione pubblica.

L'effetto funziona così: u
na singola persona è disincentivata dall'esprimere la propria opinione se questa è percepita (anche erroneamente) come contraria a quella della maggioranza. Questo fa chiudere la persona in un silenzio, che aumenta la percezione di una opinione diversa da quella degli altri, che a sua volta aumenta il silenzio in cui ci si rifugia.


Come Succede
I Media enfatizzano opinioni e sentimenti prevalenti, mediante la riduzione al silenzio delle posizioni minoritarie.
Una persona singola è di fatto disincentivata dall'esprimere apertamente un'opinione che percepisce essere contraria a quella della maggioranza, per paura di riprovazione e isolamento da parte della presunta maggioranza.

Questo fa sì che le persone che si trovino in tali situazioni siano spinte a non esprimere la propria opinione, preferendo invece conformarsi al senso comune. 

E' una situazione comune a tutti, spesso, infatti, ci capita di essere veramente noi stessi solo con chi conosciamo bene e che sappiamo condivida la nostra posizione. Ma la percezione collettiva è che tutti siano d'accordo con la maggioranza, e ciò rinforza di conseguenza, il silenzio di chi si crede in minoranza.

Questo effetto è palese quando parliamo dei temi più scottanti, come l'immigrazione, gli stranieri, e tutti quegli argomenti dove è bene dire una cosa, ma in realtà si celano opinioni profondamente diverse.

Il vero problema è che così non si riesce a correggere quelle visioni distorte da tanti stereotipi,  perché rimangono nascoste. Inoltre questo meccanismo tende a sopprimere anche quelle forze di cambiamento sane, che devono attraversare le società per migliorarsi e per migliorarla.

La Forza della Maggioranza
L'opinione comunemente condivisa è molto forte per un banalissimo fattore. La pubblica opinione è un'opinione che può essere espressa in pubblico senza aver paura di subire danni. Sappiamo già che incontrerà i favori di tutti. Non si rischia nulla.
Questi sono i luoghi comuni, le frasi già fatte, i bla bla bla a cui siamo sottoposti quotidianamente, fino a che diventano parte del nostro corredo genetico.

Questo spiegherebbe il perché in tutte le interviste anonime risultiamo molto più razzisti (per la cronaca succede anche tra ebrei o neri, il razzismo è una forma di paura verso l'altro, inteso come estraneo) di quanto nessun sondaggio riesca a cogliere, mentre in quelle pubbliche nessuno si azzarderebbe mai a rivelarlo.

In sintesi ognuno riceve costantemente una pressione a conformarsi, soprattutto per la paura dell'isolamento sociale.

La spinta alla mediazione delle proprie opinioni con quelle del gruppo è una tendenza universale, per questo molti psicologi evoluzionisti la ritengono una caratteristica che aumenta la piacevolezza e l'attaccamento tra gli appartenenti ad una stesso gruppo. 
Da qui si formerebbero prima i pregiudizi e poi gli stereotipi.


Noelle-Neumann elabora la sua teoria, articolata nei seguenti punti:
  1. La società minaccia i comportamenti individuali devianti con l'isolamento
  2. Gli individui hanno paura dell'isolamento
  3. La paura dell'isolamento porta gli individui a valutare il clima d'opinione
  4. Il risultato della valutazione influisce sugli individui

Questo è alla base della formazione dell'opinione pubblica.

I punti di vista minoritari vengono espressi solo dopo che sono stati sostenuti anche dai media. Succede spesso infatti, che dopo essere trascorso un certo lasso di tempo, divengono maggioritarie posizioni che fino a pochi giorni prima non erano condivisibili. 

Un esempio pratico è quando muore qualche personaggio controverso. All'inizio la pratica sociale prescrive cordoglio, ma passato il tempo per il lutto, diviene accettabile dire anche cose spiacevoli, magari qualche cosa che ha fatto e che non era giusta, ecc.

Critiche
Le critiche mosse a questa teoria sono varie. C'è il problema della "Percezione Selettiva" (ne parlo qui).
Inoltre è difficile che in un paese tutti i media assumano un'unica posizione e che lo facciano sempre. L'opinione pubblica è spesso divisa su molti temi, con posizioni a volte davvero esigue.

Ci sono poi i sondaggi, a cui siamo ormai molto abituati. Con essi i media ribadiscono lo stato di forza tra le diverse posizioni. Oltre tutto i sondaggi costringono i cittadini alla coerenza statistica, cioè a un continuo confronto del proprio comportamento (spesso però i sondaggi portano all'effetto Bandwagon)

C'è anche l'effetto di una potente euristica, quella del “falso consenso”: si crede erroneamente che la maggior parte della gente la pensi come noi.

Per finire esiste un comportamento noto come “pluralistic ignorance”: le persone disdegnano in privato un qualcosa che si ritrovano ad appoggiare in pubblico. Questo sarebbe sempre dovuto alla desiderabilità sociale, cioè a presentare l'immagine di noi che abbia più probabilità di essere accettata dagli altri (se ne vuoi sapere di più leggi qui).


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