mercoledì 11 maggio 2016

Come i colori influenzano gli Acquisti



I colori ci influenzano molto di più di quello che crediamo, possono essere dei potenti alleati, basta saperli utilizzare con intelligenza, visto che orientano in maniera considerevole i nostri acquisti.

Basti pensare che per il 93% delle persone l'aspetto visivo è il fattore determinante quando si trovano di fronte a prodotti simili. Ovviamente non lo ammetteranno mai, ma i moderni test parlano chiaro.

I colori ci orientano e ci semplificano le scelte, con il loro aiuto prendere una decisione è molto più facile. Pensiamo infatti a prodotti per maschi e per femmine, dovremmo scrivere a chi è rivolto, sulla confezione, ma lo leggerebbero tutti? Forse la maggior parte delle persone non se ne accorgerebbe.
Ma basta metterci un tocco di azzurro o di rosa, ed è tutto più chiaro.

Ma i colori ci dicono se un prodotto è per le nostre tasche oppure no, se è un prodotto tradizionale oppure no, se utilizza particolari materiali (per esempio è eco o bio) oppure altri.
Sicuramente ci influenzano anche altri fattori, per esempio il passaparola è uno strumento potentissimo, mentre nel web il 42% dei navigatori basano la propria opinione di un sito solo guardando il suo design e il 52% dei navigatori abbandona un sito, per non farvi più ritorno, proprio a causa dell’aspetto globale.

Per esempio negli ecommerce diventa importantissimo non utilizzare colori che appesantiscano l'esperienza degli utenti, ma che ci facciano distinguere i prodotti in maniera chiara (soprattutto se sono molti).


I colori giusti

Non esistono colori giusti e sbagliati. Dipenda tutto dal contesto, dal tipo di prodotto, dal tipo di target che vogliamo acchiappare, ma soprattutto dai concetti e valori che voliamo trasmettere a chi ci vedrà.

Il mondo dei colori è veramente vasto, una piccola sfumatura potrebbe essere la nostra arma vincente o al contrario potrebbe rovinarci. In nostro aiuto arrivano alcuni strumenti, come Color scheme designer, che permette di verificare i vari abbinamenti

Gli abbinamenti cromatici sono la cosa che ci colpisce per primo, ci fa capire dove siamo e se ci troviamo nel posto giusto. Dobbiamo quindi evitare alcuni accostamenti, vediamo quali:

Blu e Marrone
Rosso e blu
Verde e Rosso
Rosa (in tutte le sfumaturre, dal pastello al viola) e verde
Rosa (in tutte le scale) e marrone
Blu e verde

Viceversa, alcuni abbinamenti di colore adatti e di successo sono :
Rosso e bianco
Rosa e nero
Blu e arancione
Marrone e beige
Marrone e oro
Viola e argento
Grigio e verde

Ovviamente i colori non sono universali (ne parlo qui: Brand e Colori: L'uso dei colori), paesi e culture diverse vedono i colori in maniera diversa. Pensate che solo la lingua incide per un 50% nel significato di un colore.


I Colori nel Mercato Occidentale

Giallo: è il colore dell'ottimismo e della giovinezza. Nel senso che attira i giovani, infatti questo colore perde di appeal pian piano che cresciamo. Il giallo è molto utile se vogliamo attirare l'attenzione, è un colore che spezza molto la monotonia quotidiana, proprio perché utilizzato molto poco.

Rosso: usare il rosso è un acceleratore, più è forte la gradazione è più si spinge su un certo significato. Ricordate che in ogni sua accezione non ha mezzi termini, tanto che è capace di aumentare la frequenza cardiaca. Il rosso è energia, urgenza, rappresenta l'estremo, è il più colore dei colori.

Blu: Crea sensazioni di fiducia e sicurezza, per questo è molto utilizzato nei loghi aziendali che vogliono trasmettere stabilità (assicurazioni per esempio).

Arancio; è un colore molto vivace e aggressivo, potente strumento per le call-to-action: compra, iscriviti, prova, clicca qui, ecc.

Rosa: è utilizzato come colore per le donne e le ragazze in particolare. Richiama quindi il mondo femminile ma con una accezione di giovinezza.

Nero: Potenza ed eleganza, ma anche tristezza e vuoto. Usatelo con cautela a seconda del contesto. Per il mercato è sinonimo di lusso.


Tools
Per capire come puoi abbinare i colori dei tupi progetti ti consiglio Paletton.

Per un approfondimento completo sull'argomento vi segnalo il sito colormatters.com, veramente pieno di contenuti e sempre aggiornato con le ultimissime ricerche.

Un altro sito molto interessante per capire come utilizzare i colori e poterli abbinare efficacemente è www.avangate.com, in particolare questo link.

giovedì 5 maggio 2016

StoryTelling e Product Placement




Il Product Placement funziona davvero? Cioè, davvero basta mettere un prodotto in un film, in una serie di tv o in un programma, per aumentare considerevolmente le vendite?

Questo tipo di strategia è usata fin dal 1932, anche i fratelli Lumiere fecero comparire varie volte il sapone della Lever nelle loro brevi pellicole. Dopotutto le Soap Opera si chiamano cosi proprio per la pubblicità dei saponi che permeava queste produzioni.

All'inizio questa strategia ha funzionato benissimo,  tant'è che è stata replicata numerosissime volte: pensate alle caramelle della Hershey che registrarono un boom di vendite dopo l'uscita di E.T: l'extra terrestre di Spielberg, oppure al successo dei Ray-Ban dopo che Tom Cruise le usò in Risky Business.

Potrei fare molti altri esempi, da Men In Black a tutti i film di James Bond, ma la domanda rimarrebbe la stessa: funzionano ancora?

Partiamo dall'assunto base che una marca o un prodotto può aumentare le sue vendite se, prima di tutto, le persone la conoscono vedendola in TV. Questo è il concetto dietro al product placement (che si basa sulla teoria della Mera Esposizione).

Una ricerca di Lindstrom arriva in nostro aiuto: egli voleva proprio misurare se gli spettatori di American Idol ricordavano quali marche avevano visto durante la trasmissione, visto che la Coca-Cola spendeva milioni  per posizionare il proprio logo ovunque all'interno del programma.

Preciso che nel corso degli anni il marketing, e le recentissime ricerche di in neuromarketing, hanno scoperto che il ricordo di un prodotto  è la misura più affidabile dell'efficacia di una pubblicità (soprattutto è l'atteggiamento più vicino a ciò che porta al comportamento d'acquisto).


I Risultati
Nel programma appaiono tre principali sponsor: Ford, Coca-Cola e Cingular Wireless. Le persone non sembravano ricordare una marca più di un'altra prima dell'inizio del programma.

Man la mano che il programma proseguiva però La Coca-Cola era molto più ricordata della Cingular Wirelsss e ancor di più della Ford. Addirittura, nei test dopo il programma, si è scoperto che, dopo aver visto le trasmissioni, i soggetti ricordavano meno la marca Ford di quanto non fosse prima di iniziare a vedere la trasmissione.

Come mai la Coca-Cola aveva tanto successo?
Per dirlo dobbiamo analizzare come le tre Marche avevano inserito i loro prodotti all'interno  del programma: la Coca-Cola aveva posizionato per ogni giudice, una tazza con il logo ben visibile stampato sopra, da cui le star bevevano ripetutamente. Gli arredi dello studio richiamavano la forma delle bottiglie ed erano colorate del tipico rosso Coca-Cola.

Le altre due marche, invece, avevano fatto mandare in onda dei tradizionali spot pubblicitari, che addirittura, essendo monografici (cioè avevano uno spazio riservato), avrebbero dovuto attirare di più l'attenzione del pubblico.


Narrazione
Il segreto del successo della Coca-Cola è che era pienamente integrata nella narrazione del programma. Quello che la ricerca ci dice è che non ricordiamo le marche che non svolgono una parte, un ruolo nella storia di un programma.
La Coca-Cola era legata ai sogni, le aspettative, alla suspance prima di ogni giudizio, quelle pareti color rosso facevano da sfondo ai cantanti, con gli occhi pieni di paura che aspettavano di sapere se avrebbero passato il turno oppure no.
Si era così prodotta una potente associazione tra le emozioni e la bibita.

In maniera minore, la Cingular Wirelss (azienda telefonica) è lo strumento attraverso cui i concorrenti vengono giudicati dal pubblico a casa, quindi in qualche modo ha un ruolo archetipico nella narrazione. La Ford invece no, il suo era rimasto un prodotto come gli altri, estraneo. Anzi, interrompeva la narrazione, la disturbava con i suoi spot.


Conclusioni
I prodotti che diventano parte integrante della narrazione non solo penetrano efficacemente nella nostra memoria, ma attavano un effetto bidirezionale: non solo aumentano di intensità il nostro ricordo, ma in effetti indeboliscono la nostra capacità di ricordare le altre Marche.

Quindi per fare in modo che il product placement funzioni, bisogna che abbia un senso all'interrno della narrazione.


Per capire ancor meglio il perché di questo effetto, potete leggere il ruolo dei Neuroni Specchio e la loro funzione.

lunedì 2 maggio 2016

Violenza e Pubblicità


La violenza ed il sangue hanno sempre attirato l'attenzione del pubblico. In qualche modo tutto ciò che è estremo, che tende a raggiungere il limite, ci affascina. Ma questo, la nostra società, lo ha ereditato da quelle precedenti. In fondo sacrifici, esecuzioni, giochi e guerre non sono certo una novità.

Ma con i moderni media questo effetto è diverso? Può in qualche modo un film aumentare la nostra voglia di sangue?
In fondo la mia domanda è semplice: Possiamo diventare più violenti attraverso i media?

In nostro aiuto arrivano diversi studi sulla memorizzazione della pubblicità:
Un  certo Buschman ha coinvolto centinaia di persone e li ha divisi in due gruppi: il primo sarebbe stato esposto  ad estratti di film violenti, il secondo ad estratti non violenti.
La ricerca prendeva come misurazione gli indicatori fisiologici più importanti: pressione arteriosa, ritmo cardiaco, sudorazione, eccetera. Ovviamente ad ognuno dei candidati era stato preso un pretest, con tutti i suoi valori standard.

Nel mezzo di questi segmenti di film erano inserite delle pubblicità. I risultati sono stati sconvolgenti: un film violento porta ad un ricordo peggiore del messaggio pubblicitario, delle informazioni sui prodotti e del nome della marca.

Ciò che possiamo concludere è che la memorizzazione di una pubblicità non è strettamente legata alla proprietà della pubblicità. ma è soprattutto all'ambiente e gli eventi nella quale è inserita e che precedono o susseguono questa esposizione, che favoriscono il ricorso o meno.

Uno dei contesti in cui oggi siamo esposti maggiormente alla pubblicità è Internet. gli studi al riguardo dimostrano che anche per quanto riguarda la rete, il nostro cervello sta attivando i "processi di selettività".
Nuove ricerche sarebbero da condurre sul contesto e sugli eventi che circondano il messaggio, poiché si può scoprire quali sono le condizioni che rafforzano il ricordo.

Una curiosità: cliccate qui" genera una migliore memorizzazione dell'informazione contenuta nella pubblicità


Per chi volesse approfondire l'argomento, consiglio di cercare i Paid Fund Studies
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