giovedì 31 marzo 2016

Brand e Colori: Verde e Bianco


Dopo aver analizzato il Blu e il Rosso in Brand e Colori: Blu e Rosso cerchiamo di capire di quali significati sono portatoti il Verde e Bianco.

Oggi il Verde ha un momento di gloria, soprattutto perché designa naturalità, ambiente ed ecologia, pulizia, igiene e sanità, permissività. È un fenomeno assolutamente recente e tra l'altro, relativamente casuale rispetto alla sua storia antica e pre-moderna.

Il verde infatti è stato inteso come un colore poco caratterizzante, instabile e volatile. Infatti i coloranti vegetali, per quanto facile da maneggiare, tendevano a trasformarsi nel tempo, diventavano slavati, perdevano facilmente vivacità, quelli chimici, invece, con il passare del tempo divenivano corrosivi e velenosi.

Così, esso è divenuto presto il colore del veleno e, più in generale, data la sua provvisorietà materiale, simbolo dell'instabilità e dell'incertezza, rappresentando tutto ciò che varia, cambia e quindi inganna.

Diviene quindi il colore del gioco, dunque del caso e del destino, dell'indeterminatezza e delle possibilità. Erano verdi i vestiti del buffone di corte e dei cacciatori, dei cavalieri durante i tornei, a cui si devono il verde dei campi sportivi, come di tutti i tavoli da gioco, da quelli di ping-pong a quelli del poker e dei casinò.

Proprio dal gioco d'azzardo, e quindi dal caso e dalle infinite possibilità, deriva la speranza, ma anche la cattiva sorte. Verdi sono gli alieni della prima fantascienza, perché esseri indecifrabili e sconosciuti.
Per molto tempo è stato tolto dai colori primari, per poi essere reinterpretato come complementare del rosso. È così che ha assunto significati opposti, e se rosso indica interdizione, il verde esprime permissività.

Con il Romanticismo il verde assume il ruolo di simbolo della natura, che in quel momento era simboleggiata con le tinte dei celebri quattro elementi detti "aristotelici" (rosso fuoco, bianco aria, nero terra, blu acqua).

Curioso il caso del mare, che prima del romanticismo, era indicato proprio con il colore verde, perché simbolo dell'ignoto e della pericolosità, ma anche delle possibilità e della speranza, che proprio i rigogliosi commerci marini avevano tanto portato a tante popolazioni, aprendo proprio un mondo di chance.

Oggi il verde è il più igienico di colori (si vedano ad esempio la croce verde delle farmacie e il camice verde dei medici), rinvia alla libertà, alla gioventù, alla permissività, ora intesa anche come gratuità (numero verde). Non esiste partito politico che non inserisca questo colore nel proprio simbolo, tanto che alto è il rischio dell'inflazione e dunque della progressiva insignificanza.

Il bianco ha lo stesso problema del verde. Per molto tempo la fisica newtoniana ha sostenuto che il bianco non è un colore ma la somma di tutti i colori. Per questo, spesso il bianco è stato considerato come qualcosa di non colorato, ed ha in qualche modo mantenuto questo significato attraverso le tecnologie tipografiche e dell'informatica, che con carta bianca e con sfondo bianco indicano lo sfondo dei loro supporti. Uno sfondo neutro quindi.

Sembra che il bianco sia l'unico colore che può vantare  un simbolismo universale o comunque resistente nel tempo. Denota purezza e innocenza, per questo il vestito della sposa diviene bianco (tra l'altro un uso recentissimo, XVIII secolo, messo in mostra da quando la verginità della sposa è divenuta un valore sociale, non solo richiesto ma anche esibito), bianchi dovevano essere tutti i tessuti che toccavano il corpo (in questo caso nel suo significato risiede anche un valore di uso pratico, cioè la resistenza ai frequenti lavaggi), che solo in epoca recente è stato superato, prima dai colori tenui (azzurro, rosa), fino a infrangere questo tabù con tinte forti.

Tuttavia, anche il bianco ha delle particolarità culturali nei diversi continenti. in Asia e in gran parte dell'Africa il bianco è il colore del lutto, che per noi è il nero.


Alcune Curiosità
Nelle società Orientali, come lo era da noi fino a poco più di un secolo fa, la bianchezza della pelle è un valore molto importante. Il significato è del tutto simile, tenuto in alta considerazione dai nobili e dei membri dell'alta società, tanto da cospargersi il viso di ciprie (lasciando emergere le vene, a volte ricalcandole con la matita blu, il sangue blu si doveva vedere) era simbolo del lavoro. Infatti abbronzati erano i contadini che lavoravano la terra, quindi di denotava tutti coloro che facevano lavori umili o che più in generale, lavoravano.

Solo in epoca borghese l'abbronzatura è divenuta un valore sociale positivo (ci si poteva permettere le vacanze) in contrasto con gli operai pallidi delle città industriali.

Continuerò il discorso sui colori al più presto.


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