giovedì 24 marzo 2016

Perchè Comunichiamo



Perché comunichiamo? Come è nata la Comunicazione? Perché ci piace tanto?

Sono solo alcune domande del tutto legittime che potremo porci, ma il punto è un altro, se l'uomo è un animale sociale, frase che abbiamo sentito milioni di volte, sappiamo perché e come è nata questa predisposizione?

Arriva in nostro aiuto Micheal Tomasello è la sua “Le origini della comunicazione Umana”, che prova a spiegarci questa particolarità tutta umana, ma per capirlo a fondo dobbiamo iniziare dalla vera prima forma di interazione, i gesti.
La sua ipotesi evoluzionistica è che le prime forme le prime forme umane di comunicazione sono l'additare e il mimare. In particolare il gesto dell'indicare (gesto ostensivo).

Il gesto ostensivo, che a prima vista può sembrare banale, rappresenta una grandissima fonte di informazioni poiché può assumere molti significati.
Infatti per capirlo dobbiamo condividere una qualche forma di esperienza passata con l'individuo che lo fa.
Facciamo un esempio: Io e Marco dobbiamo arrivare a casa di un nostro amico prima di lui, per il suo compleanno a sorpresa, ma una volta sotto casa del festeggiato lo vediamo arrivare in lontananza. Cosi io lo indico ed entrambi, senza dirci nulla, cominciamo a correre verso il portone, cercando di non farci vedere.

Da questo esempio capiamo che è necessario un terreno concettuale comune. La comunicazione umana come attività cooperativa, funziona se esistono due variabili:
1. un terreno concettuale comune, appunto.
2. motivazioni condivise

Quindi possiamo dire che la comunicazione nasce dalla Cooperazione umana. Essa è unica nel regno animale, e dal semplice esempio possiamo capire come si sia formata dall'intenzionalità condivisa, cioè l'intenzione di impegnarsi in attività cooperative.

Come si è evoluta la comunicazione umana?
E' parte di un generale processo di adattamentoPrima si è sviluppata la comunicazione gestuale e poi quella linguistica. Il testo menziona tre ipotesi specifiche :
  1. la comunicazione cooperativa è apparsa nel corso dell'evoluzione con i gesti dell'indicare e del mimare
  2. la comunicazione cooperativa ha come base l'intenzionalità condivisa, che ha avuto origine come sostegno per la collaborazione tra persone.
  3. la comunicazione linguistica è possibile solo quando si ha un registro comune di gesti, abilità di apprendimento e imitazione.


Nel mondo biologico, invece, la comunicazione non è intenzionale e cooperativa, e non tiene conto se il segnalante abbia un controllo intenzionale sul segnale. I segni gestuali degli animali sono suddivisi in gesti fissati geneticamente, usati in attività sociali urgenti, e gesti appresi e flessibili, usati in attività sociali poco urgenti (questi sono segnali solo intenzionali).

Anche Darwin si interessò a come comunicavano i primati, dividendo il loro gesti in:
  1. Movimenti di intenzione= gesti ritualizzati (per esempio i piccoli fanno il gesto tocca-schiena che segnala alla madre che vuole arrampicarsi su di lei).
  2. Richiami dell'attenzione= servono per attirare l'attenzione del ricevente, vengono appresi.


A questo punto abbiamo capito che la comunicazione è nata perché favoriva la cooperazione, infatti tutti gli animali, per esempio, hanno segnali che comunicano l'arrivo di un predatore. La comunicazione cooperativa umana all'inizio era quindi un comportamento adattivo, favorendo la sopravvivenza del gruppo, aumentavano le probabilità di sopravvivere come individui, in pratica gli individui aiutavano se stessi aiutando al contempo gli altri.

La comunicazione cooperativa ha 3 motivi di fondo per Tomasello:
  1. Reciprocità, ossia la condiscendenza alle richieste altrui
  2. Reciprocità indiretta, offerta di aiuto
  3. Condivisione di emozioni


Da questo potremo parlare ancora di reciprocità, fino ad arrivare alla tendenza umana a voler essere simili agli altri membri del gruppo ed essere benvoluti da loro, ma lo faremo in seguito.

Vorrei concludere con un esempio che ci fa capire come il passaggio dalla comunicazione gestuale a vocale non è stato un processo rapido, la comunicazione si è evoluta lentamente.

Quando visitiamo un paese straniero con una lingua molto diversa dalla nostra, ovviamente nessuno ci capirà, poiché le lingue si sono evolute in maniera diversa attraverso i secoli. 
Ma possiamo fare un sacco di cose ricorrendo a semplici gesti comunicativi, specialmente se vogliamo usarli in attività collaborative. Questa è la diretta prova che molti dei gesti umani più semplici (non tutti) hanno un terreno concettuale comune solido


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