Tutte
le forme di discriminazione sono terribili. Quelle poi contro i
bambini ci lasciano senza parole. Perché ci
chiediamo. Perché succedono certe cose. Perché siamo
capaci di tanta crudeltà verso chi ci appare diverso o più
debole.
Alcuni
bambini, creduti demoni, vengono uccisi dai loro stessi genitori, i
più fortunati, vengono abbandonati per strada. Ridotti a scheletri
umani come quello nel video.
Per
comprendere, al meno in parte, a questi eventi, dobbiamo capire
perché categorizziamo.
Perché distinguiamo le cose?
Tutte
le forme di vita formano due distinzioni essenziali: "Mi Mangia"
e "Lo Mangio". Semplice, non trovate?
L'uomo
però ha sempre avuto una peculiarità rispetto alle altre specie del
pianeta: ha molte più distinzioni.
Ovviamente
anche per l'essere umano tutto si potrebbe ridurre a cose pericolose
e cose non pericolose. Infatti se dovessimo distinguere ogni elemento
del mondo, ci accorgeremo che è fatto di un numero infinito di
oggetti diversi.
Prendiamo
per esempio i colori. Ci sono all'incirca 7 milioni di colori
distinguibili. Non ci esistono due persone che siano veramente
uguali, persino gli oggetti che giudichiamo identici, mutano al
nostro spostarsi o al cambiar della luce.
Se
dovessimo rispondere alla immensa complessità della cose che
incontriamo ogni giorno, il nostro cervello sarebbe sopraffatto dalla
mole di informazioni di cui dovremmo tener conto. Il nostro cervello
funziono infatti con un sistema detto "economico" (ne parlo
nella Persuasione: LA GUIDA DEFINITIVA - Parte 2).
Categorizzare
è quindi rendere equivalenti cose differenti, raggruppare oggetti,
eventi e persone in categorie (o se preferite in classi) e rispondere
ad esse, non per loro unicità, ma per la loro appartenenza ad un
certa classe.
Facciamo
un semplice esempio: Ognuno di noi non si definisce razzista e, se
gli fosse domandato, non mancherebbe di sottolineare come tutti siamo
uguali. Ma abbiamo difficoltà a percepire un asiatico come
"italiano". Italiano vero intendo.
La
Verità
Sarebbe
bello un mondo dove tutti fossimo uguali per davvero. Ma in questo,
noi abbiamo il bisogno di dividere le cose in classi ben precise e
quando lo facciamo siamo spietati. Se qualcosa ci fa paura, se
qualcosa ci appare inspiegabile, abbiamo la necessità di capire cosa
è, per metterla dentro una categoria.
Lo
stesso vale per questi poveri bambini vittime della credenza che portino la malasorte.
Perché
lo Facciamo
Le
categorie sono prodotti del pensiero, a noi necessarie per mettere un
ordine a ciò che viviamo.
La
mente umana tende ad elaborare categorie per dare senso al mondo. Se
gli uomini non si accordassero su queste idee essenziali, se non
possedessero una concezione omogenea di tempo, di spazio, di causa,
del numero, ecc. ogni accordo, e quindi ogni vita comune, diverrebbe
impossibile.
Quindi
anche la magia esprime la forma logica di una mente che cerca di dare
senso al modo (la vita, la morte, la pioggia, le stagioni), alle
domande esistenziali, per tutti quei fenomeni che non possono essere
osservati.
Ma dobbiamo prima di tutto capire che non possiamo guardare queste credenze con i nostri occhi, seguendo la nostra logica, perché a noi apparirebbero insulse. Dobbiamo vedere questi processi mettendoci nei panni di quelle persone, dobbiamo immergerci nella loro cultura, nella loro vita, solo così possiamo tentare di capirli.
Facciamo l'esempio dei bambini Stregoni. Questi bambini sarebbero in possesso di capacità sopranaturali in grado di distruggere la vita a chi gli sta vicino. Per questo vengono abbandonati.
L'idea di soprannaturale è recente, presuppone l'idea contraria, cioè di naturale. L'universo si comporta in rapporto a delle leggi, ciò che avviene è quindi naturale. Ciò che travalica queste leggi è per ciò fuori natura e quindi, dalla ragione.
Di
conseguenza non ha senso il concetto di Miracolo, perché assume
senso solo in rapporto alla distinzione naturale/soprannaturale e
razionale /irrazionale.
Per
il primitivo la realtà è l'effetto della volontà degli dei e
quindi esistono fatti inconsueti, sorprendenti, ma non misteriosi o
miracolosi. Le forze che lui chiama in causa non sono per lui
misteriose.
Quindi
siamo di fronte ad azioni razionali. Tutto ciò che fanno, ha senso
per loro, benché le loro conoscenze e le loro teorie interpretative
del mondo siano differenti.
Non
si può che credere che a quello che si percepisce come
giustificato. Quindi la credenza religiosa si spiega nello
stesso modo di quelle scientifiche o filosofiche.
Spiegazione
Perché cosi
tante persone allontanano il loro bambino, condannandolo ad una morte
lenta, di stenti e di fame? Perché viene ucciso dai suoi stessi
genitori?
Queste
credenze non sono errori di valutazione di una mente rozza e
primitiva, ma essendo trasmissibili di generazione in generazione e
comuni a tutti, appaiono razionali e costituiscono una forma mentis.
Le
credenze collettive sono il prodotto dell'attività degli individui,
che attraverso moltissime menti hanno prodotto delle idee che sono
state selezionate, riprese, disseminate da altri e poi trasmesse di
generazione in generazione.
La
religione è interpretazione del mondo: infatti le concezioni
religiose non spiegano cosa c'è di eccezionale ed imprevedibile, ma
ciò che esse hanno di costante e regolare.
Infatti
gli Dei servono a spiegare delle regolarità dell'universo (del
movimento astri, del ritmo delle stagioni)
Proprio
per questo senso sono una prima forma di scienza, come essa, tenta di
spiegare.
Esse
sono teorie alle quali aderiamo finché non le rimpiazziamo con
qualcosa di più attendibile, accettabile. Per questo anche le religioni sono suscettibili al progresso, nel senso che anche in esse
vengono elaborate idee che ne modificano il significato iniziale. La
religione quindi, non è in opposizione alla scienza, ma la anticipa.
La scienza si ispira ad essa.
Le
credenze magiche sono le ricette con cui si cerca di controllare il
mondo. Se mancano d'efficacia o vengono smentite dalla realtà, ci si
continua a credere. Vi chiederete perché:
- La critica causale non esiste (statistica).
- Anche le teorie scientifiche contraddette restano in vigore poiché non potendo capire quale parte della teoria sia responsabile del fallimento, si spera che il fatto sia dovuto ad altre ragioni secondarie(riti non perfetti, dei cattivo umore ecc ecc).
- Non si abbandona una teoria senza ragioni che ci obbligano. Inoltre si abbandona più facilmente una teoria quando si dispone di una teoria alternativa.
- Ma le società tradizionali, nelle loro teorie interpretative del mondo che assumono, sono poco evolutive, specialmente per le credenze religiose.
Qui si può vedere in questo altro filmato, ora il bambino sta bene. Il suo nome è Hope.
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