Sono
solo alcune domande del tutto legittime che potremo porci, ma il
punto è un altro, se l'uomo è un animale sociale, frase che abbiamo
sentito milioni di volte, sappiamo perché e come è nata questa predisposizione?
Arriva
in nostro aiuto Micheal Tomasello è la sua “Le origini della
comunicazione Umana”, che prova a spiegarci questa particolarità
tutta umana, ma per capirlo a fondo dobbiamo iniziare dalla vera prima forma di interazione, i gesti.
La
sua ipotesi evoluzionistica è che le prime forme le prime forme
umane di comunicazione sono l'additare e il mimare. In
particolare il gesto dell'indicare (gesto ostensivo).
Il
gesto ostensivo, che a prima vista può sembrare banale, rappresenta
una grandissima fonte di informazioni poiché può assumere molti
significati.
Infatti
per capirlo dobbiamo condividere una qualche forma di esperienza
passata con l'individuo che lo fa.
Facciamo
un esempio: Io e Marco dobbiamo arrivare a casa di un nostro amico
prima di lui, per il suo compleanno a sorpresa, ma una volta sotto
casa del festeggiato lo vediamo arrivare in
lontananza. Cosi io lo indico ed entrambi, senza dirci nulla,
cominciamo a correre verso il portone, cercando di non farci vedere.
Da
questo esempio capiamo che è necessario un terreno
concettuale comune. La comunicazione umana come attività
cooperativa, funziona se esistono due variabili:
1.
un terreno concettuale comune, appunto.
2.
motivazioni condivise
Quindi
possiamo dire che la comunicazione nasce dalla Cooperazione
umana. Essa è unica nel regno animale, e dal semplice esempio
possiamo capire come si sia formata dall'intenzionalità condivisa,
cioè l'intenzione di impegnarsi in attività cooperative.
Come
si è evoluta la comunicazione umana?
E'
parte di un generale processo di adattamento. Prima
si è sviluppata la comunicazione gestuale e poi quella linguistica. Il testo menziona tre ipotesi specifiche :
- la comunicazione cooperativa è apparsa nel corso dell'evoluzione con i gesti dell'indicare e del mimare
- la comunicazione cooperativa ha come base l'intenzionalità condivisa, che ha avuto origine come sostegno per la collaborazione tra persone.
- la comunicazione linguistica è possibile solo quando si ha un registro comune di gesti, abilità di apprendimento e imitazione.
Nel
mondo biologico, invece, la comunicazione non è intenzionale e
cooperativa, e non tiene conto se il segnalante abbia un controllo
intenzionale sul segnale. I segni gestuali degli animali sono
suddivisi in gesti fissati geneticamente, usati in attività sociali
urgenti, e gesti appresi e flessibili, usati in attività sociali
poco urgenti (questi sono segnali solo intenzionali).
Anche
Darwin si interessò a come comunicavano i primati, dividendo il loro
gesti in:
- Movimenti di intenzione= gesti ritualizzati (per esempio i piccoli fanno il gesto tocca-schiena che segnala alla madre che vuole arrampicarsi su di lei).
- Richiami dell'attenzione= servono per attirare l'attenzione del ricevente, vengono appresi.
A
questo punto abbiamo capito che la comunicazione è nata perché
favoriva la cooperazione, infatti tutti gli animali, per esempio,
hanno segnali che comunicano l'arrivo di un predatore. La
comunicazione cooperativa umana all'inizio era quindi un
comportamento adattivo, favorendo la sopravvivenza del gruppo,
aumentavano le probabilità di sopravvivere come individui, in
pratica gli individui aiutavano se stessi aiutando al contempo gli
altri.
La
comunicazione cooperativa ha 3 motivi di fondo per Tomasello:
- Reciprocità, ossia la condiscendenza alle richieste altrui
- Reciprocità indiretta, offerta di aiuto
- Condivisione di emozioni
Da
questo potremo parlare ancora di reciprocità, fino ad arrivare alla
tendenza umana a voler essere simili agli altri membri del gruppo ed
essere benvoluti da loro, ma lo faremo in seguito.
Vorrei
concludere con un esempio che ci fa capire come il passaggio
dalla comunicazione gestuale a vocale non è stato un processo
rapido, la comunicazione si è evoluta lentamente.
Quando
visitiamo un paese straniero con una lingua molto diversa dalla
nostra, ovviamente nessuno ci capirà, poiché le lingue si sono
evolute in maniera diversa attraverso i secoli.
Ma possiamo fare un
sacco di cose ricorrendo a semplici gesti comunicativi, specialmente
se vogliamo usarli in attività collaborative. Questa è la diretta
prova che molti dei gesti umani più semplici (non tutti) hanno un
terreno concettuale comune solido
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